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8 Maggio 2020

Il comitato tecnico scientifico ha iniziato ad elaborare un protocollo per sperimentare la riapertura a giugno dei servizi all’infanzia 0-6 anni in forma ludico-ricreativa.
Dopo tanta solitudine, forse si accedono le speranze per una socialità in sicurezza dei nostri bambini.

L’impatto psicologico

I bambini sono sicuramente tra i più esposti alle conseguenze psicologiche e sociali dell’isolamento.
È importante chiedersi che impatto avrà su di loro questo lungo periodo di mancata socialità.
Il gioco, la scoperta, la dimensione emotiva vanno necessariamente salvaguardate e dopo tante segnalazioni in merito, si sono finalmente accesi i riflettori sulla questione.
Fin da piccolissimi i bambini sono attenti osservatori, bravissimi a scrutare le emozioni degli adulti e ad accorgersi dei cambiamenti delle loro abitudini quotidiane.

Ci chiediamo quindi: è davvero la passeggiata all’aria aperta a fare la differenza?

Di cosa ha bisogno un bambino per crescere bene?

L’apprendimento nasce dai sensi e dal movimento del corpo, i processi di conoscenza si costruiscono fondamentalmente attraverso le relazioni e l’esplorazione, la scoperta e la costruzione di esperienze significative.
Quale apprendimento è quindi possibile oggi, senza l’interazione attiva in un contesto fisico, sociale ed emozionale come il nido e la materna?

I bambini hanno bisogno delle loro routine, di rapporti di socializzazione con altri pari, di occasione di esplorazione, di manipolazione e di esperienze variegate di scoperta.
Andare a scuola dà ritmo alle vite dei bambini e costruisce e consolida l’appartenenza ad una comunità.
Il nido e la materna sono quindi spazi di partecipazione, di dialogo ed ascolto, lo spazio dell’educare, i luoghi dell’apprendimento.
NO, non è una passeggiata all’aria aperta a fare la differenza.

Bisogna quindi decidere parametri di sicurezza in maniera consapevole e che siano soprattutto alla portata di bambini così piccoli.

Le proposte operative

Le principali linee guida, in esame al comitato tecnico scientifico, per la riapertura a giugno di nidi d’infanzia e centri estivi, toccano alcuni punti fondamentali.

Condizione di salute

Le condizioni di salute dei bambini che accedono al servizio dovranno essere precedentemente valutate con il pediatra ed autorizzate attraverso certificato medico che attesti la buona salute del bambini.

Divisione per fasce d’età

I bambini verranno divisi in piccoli gruppi per fasce d’età e seguiti sempre dallo stesso operatore. Inoltre le attività verranno svolte con un sistema a “isole” per garantire il distanziamento tra i vari micro gruppi.

Modalità di accesso e accompagnamento

Le entrate e le uscite dovranno essere effettuate in orari differenziati di almeno 10 minuti per evitare assembramenti. L’accompagnatore, possibilmente sempre lo stesso, dovrà indossare guanti e mascherine. Sarà necessaria la misurazione della temperatura tramite termo-scanner prima di accedere e il bambino dovrà igienizzare le mani sia all’entrata che all’uscita.

Operatori

Gli operatori dovranno igienizzare le mani frequentemente e dovranno essere dotati di mascherine. È opportuno prevedere personale “giovane e in piena salute, essendo considerato meno esposto al rischio di contagio”.

Sanificazione delle aree

Necessaria la sanificazione continua di tutte le aree frequentate dai bambini e di tutte le attrezzature. Tenere le finestre aperte e organizzare attività all’aperto.

Guardare con gli occhi dei bambini

Il difficile periodo che stiamo vivendo, diventa ora una preziosa occasione di riflessione: il nido e la scuola non sono solo un luogo di custodia e intrattenimento, ma soprattutto di apprendimento e RELAZIONI.
Perché oltre a linee guida di sicurezza non ci si sofferma a parlare anche di come far fronte alle loro reali esigenze?

Sarebbe di fondamentale importanza che la task force, prima di stilare una lista di misure di sicurezza redatte con una visione adulto-centrica, si fermasse a guardare il problema attraverso gli occhi dei bambini e si ponesse delle domande.
Il rapporto  educativo con i bambini è prevalentemente un corpo a corpo. Corpi che si abbracciano, si incontrano e si lasciano in una relazione continua.


– Come possiamo privare i bambini dell’intimità del contatto con gli educatori e tra loro stessi?
– Come possiamo privarli degli abbracci?
– Come possiamo immaginare di consolare, di asciugare un pianto senza il contenimento?
– Come si pensa di poter svolgere i momenti di igiene, come un cambio pannolino, senza quella vicinanza e intimità che rassicurano i piccoli?

L’insegnamento si costruisce innanzitutto attraverso lo stabilirsi di una relazione educativa: si apprende attraverso un incontro fatto di affettività, emozioni ed empatia.
C’è bisogno di ascoltare i bambini: le loro emozioni, sogni, paure, idee e convinzioni.
Solo così potremo garantire loro un ritorno alla normalità in nome di un percorso di crescita e sviluppo realmente sano.

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